lunedì 2 aprile 2012

Vini dei Colli Euganei: Visita alla Ca' Bianca a Cinto (PD)



Ca' Bianca: botti di rovere per l'affinamento del vino

In questo post vorrei parlarvi di una piccola gita che ho fatto recentemente in quel di Cinto Euganeo (Padova).

Essendo la mia cantina carente di rosso, sono andata in cerca di un po' di vino da imbottigliare, e sono tornata in un'azienda vitivinicola che già avevo avuto il piacere di conoscere: la Ca' Bianca.

La visita è stata gradevole per più di un motivo. Innanzitutto per la simpatia della vivace vignaiola che mi ha accolto, la quale mi ha confessato di andare matta per facebook e mi ha elencato, orgogliosa, i premi enologici ricevuti: la Medaglia d'Oro per il Fior d'Arancio Colli Euganei DOCG Secco e la Medaglia d'Argento per il Serpino Colli Euganei DOC alla XXXIII Mostra dei Vini Triveneti, il 7 e 8 marzo 2012.


Pinot Bianco: il travaso dall'autoclave


Poi, ovviamente, la gita è stata fruttuosa per gli ottimi campioni di vino assaggiati: un Cabernet ancora arzillo da consumare fra un paio d'anni, un delicatissimo Pinot Bianco, il profumato spumante Fior d'Arancio che ho citato prima e un morbido Merlot.

In regalo ho pure ricevuto una bottiglia di Novello!

Altro lato positivo è stata la gradevolezza del contesto ambientale in cui è situata l'azienda, che è anche agriturismo, proprio nel cuore del Parco Regionale dei Colli Euganei:



Ca' Bianca: il parco antistante

Se vi capita di andare da quelle parti, vi consiglio vivamente di fare anche voi una scappata in questa cantina, ne rimarrete entusiasti. Fra l'altro, oltre al vino, si possono acquistare altri prodotti tipici, come olio, grappa e salumi.


Vendita di prodotti tipici: vino, olio, grappa

Da vedere nei dintorni, poi, ci sono l'importante sito naturalistico di Villa Beatrice e il Museo di Cava Bomba, splendido esempio di archeologia industriale.


Vi auguro dunque un buon viaggio!


martedì 27 marzo 2012

Analisi Visiva del Vino 1: la Limpidezza

Un sommelier esegue l'analisi visiva del vino.
Fotografia da www.clickz.it


Entriamo nel vivo dell'argomento principale del blog: l'analisi del vino. Per degustare un vino e carpirne le caratteristiche salienti passeremo attraverso tre momenti principali.

Considereremo, infatti, prima il suo ASPETTO VISIVO, poi quello OLFATTIVO e in seguito quello GUSTO-OLFATTIVO. Infine "tireremo le somme" di quello che abbiamo potuto notare e tracceremo una sorta di bilancio complessivo.

Partiamo dunque dall'esame visivo. Quali aspetti prenderemo in considerazione?

Per prima cosa la LIMPIDEZZA. Con questo parametro osserviamo l'eventuale presenza di particelle in sospensione nel bicchiere.


fotografia da www.bortonevivai.it


Se il vino non si presenta ben limpido, ma al contrario mostra elementi di torbidità, ovviamente questo rappresenterà un aspetto negativo.

Da notare però una cosa molto importante. Oggigiorno le tecniche di produzione e di affinamento del vino sono talmente avanzate che è sempre più difficile notare il difetto della torbidezza.

La presenza di qualche minuscolo residuo solido nel bicchiere può essere tollerata in due casi.

Quando degustiamo un rosso lungamente invecchiato, come ad esempio un Barolo o un Brunello di Montalcino dal lungo affinamento, è normale trovare nel bicchiere minuscoli residui solidi, dovuti a fenomeni chimico-fisici relativi alle sostanze coloranti del vino (la cosiddetta "polimerizzazione dei tannini").

Un'altra eccezione alla regola è rappresentata dai "vini naturali", "biologici" o "biodinamici", il cui imbottigliamento avviene senza una preventiva filtrazione da parte del produttore.

Detto ciò, se stiamo assaggiando un vino che non rientra in queste tipologie, e notiamo una velatura nella bevanda, sicuramente dovremo considerarlo un difetto.

Per valutare la limpidezza del vino è necessario prendere il calice per lo stelo e portarlo all'altezza degli occhi, in modo da poterci "guardare attraverso".

La scala di valori che i sommelier professionisti utilizzano per riferirsi alla limpidezza del vino è questa:


  1. velato (situazione inaccettabile)
  2. abbastanza limpido 
  3. limpido (assenza di difetti)
  4. cristallino
  5. brillante (il massimo della limpidezza)


dove 1 rappresenta la situazione maggiormente negativa, mentre 5 quella ideale.

Solitamente i vini rossi senza difetti vengono definiti LIMPIDI.


fotografia da www.tipicamente.it

I bianchi senza difetti e con una intrinseca vivacità di colore, che riflettono l'iride sulla vostra mano o sul tavolo, CRISTALLINI.


fotografia da www.caros.it

Gli spumanti ben vinificati vengono definiti BRILLANTI, perché la presenza di bollicine moltiplica i loro vivaci riflessi come se si trattasse di un caleidoscopio. Anche alcuni passiti e vini liquorosi possono presentare questa condizione di colore particolarmente splendente e luminoso.


fotografia da iltaccuinodelcantiniere.wordpress.com


Riepilogando: quando ci troviamo di fronte a un vino che non sia un rosso di lungo affinamento oppure un vino biologico, in assenza di difetti li definiremo in questo modo:

  • vini rossi: limpidi (mancanza di particelle)
  • vini bianchi fermi: cristallini (mancanza di particelle + vivacità e luminosità interna)
  • vini spumanti: brillanti (mancanza di particelle + vivacità e luminosità interna + luminosità moltiplicata dalle bollicine).

La condizione "abbastanza limpido" è da considerarsi negativa in quasi tutti i casi, tranne nei due menzionati prima.

Infatti, nel caso di un vino non filtrato o di un rosso di lunga evoluzione, se noteremo qualche particella in sospensione potremo definirli ABBASTANZA LIMPIDI senza che ciò pregiudichi la loro qualità.

La condizione "velato" è sempre negativa e si può notare nei vini con forte e accentuata torbidità, solitamente quando si sono verificate fermentazioni sgradite.

Se sei interessato a conoscere maggiori dettagli su questo argomento, una risorsa utile e molto circostanziata è quella fornita da Slowine in questa pagina.


giovedì 22 marzo 2012

Chardonnay delle Marche: la Casa Vinicola Carminucci (Ascoli)



In questo blog vorrei parlarvi anche dei vini che ho modo di apprezzare durante le mie gite, oppure di presentarvi quelli a cui sono particolarmente legata.

Oggi vi presenterò un vino che mi piace molto e a cui sono affezionatissima, perché me lo portano sempre in regalo dei cari amici di San Benedetto del Tronto.

Si tratta di uno Chardonnay delle Marche IGT, denominato Naumachos e prodotto dalla Casa Vinicola Carminucci di Grottammare (Ascoli Piceno).



Di questo vino, ancor prima di giungere all'analisi dei profumi, si può apprezzare sin da        subito l'elegantissimo colore giallo paglierino tendente al dorato, di grande vivacità e preannunciatore di profumi evoluti. 


La cosa che più sorprende di questo Chardonnay è lo straordinario corredo di profumi. Colpisce immediatamente la sua nota decisamente fruttata, con sentori di frutta esotica matura, come banana e ananas, ma anche di frutti a polpa gialla, come pesca e melone.


In un secondo momento il bouquet di questo vino ci regala altre sorprese: sfumature speziate di vaniglia e un ricordo quasi di zucchero filato.

Al palato si presenta morbido e avvolgente, capace di farci compagnia nelle nostre serate con gli amici oppure in abbinamento a piatti delicatamente profumati e aromatici.

Se siete incuriositi, vi invito caldamente a curiosare nel sito della casa vinicola produttrice (http://www.carminucci.com/) oppure di consultare la scheda tecnica dettagliata del prodotto.





L'azienda sarà presente al Vinitaly nel Padiglione 7, dedicato alle Regioni Marche e Abruzzo, come ho appreso parlando al telefono con il Sig. Carminucci.

Che ci siano altre medaglie in arrivo, oltre alle due d'argento guadagnate nel '99 e nel 2000? E' un augurio sincero, per l'amore che questi coltivatori mettono nel proprio lavoro e per la qualità dei prodotti che ci permettono di gustare.

Dovrebbe essere questo il Made in Italy da esportare all'estero!

Se avrete modo di assaggiare questo piacevolissimo vino, non mancate di farmi sapere cosa ne pensate..

Immagine dello stand Carminucci al Vinitaly 2012






giovedì 15 marzo 2012

Degustare il Vino: Condizioni Ideali






Come si fa ad analizzare un vino?

Innanzitutto, bisogna premettere che la considerazione del vino viene effettuata, da noi appassionati e dai sommelier professionisti, attraverso gli organi di senso: vista, olfatto, gusto e tatto. Se non siamo enologi, non abbiamo bisogno di altri strumenti per riuscire nell'intento.

In secondo luogo, possiamo dire che la degustazione si svolge in tre passaggi fondamentali: l'esame dell'aspetto del vino, del suo profumo e del suo gusto. Di queste fasi parlerò più in dettaglio in articoli specifici.

Quali sono le condizioni ideali per fare una degustazione? Per essere il più possibile accurati nella nostra indagine, ci sono alcuni accorgimenti da seguire:


  • scegliere un ambiente luminoso e dalle pareti bianche, per considerare obiettivamente l'aspetto del vino;

  • prediligere luoghi in cui non vi siano odori forti, per poter cogliere appieno gli aromi della bevanda;

  • non profumarci né utilizzare creme profumate per le mani;

  • non mangiare o bere sostanze dal sapore troppo intenso prima della degustazione (es. caffè, cibi molto aromatici, caramelle balsamiche ecc..) e non fumare, per evitare di inibire le papille gustative;

  • analizzare i vini alla loro giusta temperatura di servizio (a breve un post con alcune indicazioni a questo proposito).


Altri accorgimenti utili sono quelli di assaggiare i campioni di vino in ordine crescente di struttura e corpo (prima i bianchi giovani e infine i rossi più robusti ed evoluti), e di fare gli assaggi possibilmente prima dell'orario dei pasti, quando i sensi sono maggiormente acuti.

Quanto più riusciremo a seguire questi consigli, tanto più la nostra analisi sarà accurata. 


Degustare il Vino: Perché



Questo blog è in buona parte dedicato alla tecnica della degustazione e a dare qualche indicazione su come effettuarla.

Posto che non c'è nulla di male nel sorseggiare vino per il solo piacere di farlo, credo che prestare attenzione alle sue caratteristiche ci fornisca un'ottima occasione per meglio comprendere questa bevanda viva e mutevole.

L'analisi del vino serve proprio a entrare in contatto con la sua essenza più intima e, quindi, ad apprezzarla ancora di più.

Concordo pienamente con l'analisi fatta nel libro Vino per Negati (di Ed McCarty ed Mary Ewing-Mulligan, pag. 21-22):

"Il vino è una bevanda molto più complessa delle altre; anche un piccolo sorso può trasformarsi in un gesto intenso. La maggior parte dei vini offre una combinazione di sapori e di odori mescolati strettamente fra loro, che vi possono regalare molteplici sensazioni al naso e in bocca.

Bere e degustare: qual è la differenza? Nel primo caso ci si accontenta di assaporare il vino per il proprio piacere, o per dissetarsi. Nel secondo, è una questione di concentrazione (...)

Se cominciate a prendere gusto nel degustare, vi si aprirà un nuovo mondo." *

Una corretta analisi del vino può anche aiutarci a capire quali pietanze presentarvi in abbinamento (a breve tratterò questo argomento in un post specifico).

Non ultima, abbiamo la possibilità, quando analizziamo un vino che ci accingiamo a comprare, di capire se il rapporto qualità-prezzo proposto è accettabile o meno.

Questi tre (comprensione del vino, abbinamento con il cibo e valutazione del prezzo), sono secondo me i principali motivi per fare una degustazione.

Voi che ne pensate, vale la pena di citarne altri?




*Ed McCarty ed Mary Ewing-Mulligan, con Ilaria Santomanco per la versione italiana, Vino per Negati. Traduzione di Anna Poletti. Ed. Milano, Arnoldo Mondadori S.p.a., 2007.

Il Vino: perché amarlo?







Per quali motivi il Vino riesce ad appagarci e a incuriosirci modo così irresistibile?


Ognuno di sicuro avrà risposte differenti, legate alla propria esperienza e ai propri gusti. Io credo che il Vino sia così ricco di fascino per queste ragioni:


  • è una materia viva, continua ad evolversi prima in cantina, poi in bottiglia. E' come se fosse un individuo che nasce, cresce e continua ad affinarsi nel tempo, fino a giungere al termine della propria esistenza. 

  • richiede attenzione da parte nostra. Non è un qualcosa che si accontenti di uno sguardo superficiale, esige da noi di essere compreso, di essere indagato. 

  • attraverso il Vino si assaggia l'Italia. Ogni località, che sia minuscola o molto estesa, è caratterizzata da un Vino, e ogni Vino è espressione di un singolo territorio. E' come un viaggio nel Gusto.

  • è un prodotto dell'ingegno e del sapere dell'uomo, per questo merita rispetto e profonda ammirazione.

  • rende più completo il piacere della buona tavola.

  • in sua compagnia viviamo momenti di indimenticabile allegria e convivialità. Aiuta a costruire e a rafforzare le nostre relazioni con gli altri.

  • il Vino lo sperimentiamo con i sensi, ma attraverso i sensi può arrivare a stimolare l'anima. Credo non ci sia bisogno di aggiungere altro.


Ecco che cosa mi spinge a scrivere questo blog! Sarei veramente felice di conoscere anche che cosa VOI amate del vino e le vostre personali ragioni.